“Margheeeee!!!”

È l’urlo che immagino avrebbe voluto lanciare Andrea Magro se ancora avesse avuto un po’ di voce in gola al termine di questa indimenticabile giornata; un urlo lanciato insieme a molti di noi, e come tanti friulani a casa, anche lui costretto a seguire la semifinale e la finale di Margherita davanti agli schermi televisivi dell’Oval.
Indimenticabile, incredibile! Margherita Granbassi è Campionessa del Mondo!
E che titolo! Margherita ha vinto sia la grande Giovanna Trillini in semifinale che la mitica Valentina Vezzali in finale; e soprattutto Margherita ha vinto contro se stessa fin dalle prime ore di questa memorabile giornata.
Chi l’ha vista tirare alle prime ore della mattinata ha riferito la sua tensione, il volto tirato e il pianto liberatorio con cui ha concluso il primo assalto dei trentaduesimi: un pianto evidentemente che ha liberato la sua tensione accumulata nel lungo periodo di preparazione “in casa” sulle pedane lignanesi, un pianto generato dalla visione del tabellone di gara che la vedeva in linea di collisione con le due grandi compagne di nazionale.
Ebbene, questa volta Margherita ha guardato avanti, ha guardato fino al vertice del tabellone, fino al gradino più alto del podio.
Che Margherita oggi avrebbe superato se stessa me ne sono reso conto nel secondo assalto, per entrare nei 16, contro la giovane Golubytskyi, tedesca di nazionalità, ma con un nome che ricorda fasti del fioretto; assalto molto difficile che si conclude con un 6-5; Margherita va subito sotto di 3 stoccate: non si abbate, recupera, controlla: sa attendere e poi mettere la stoccata che fa la differenza.
L’ungherese Edina Knapek, per entrare nelle otto, è avversaria molto ostica, lottatrice che spesso ha sorpreso in Coppa del Mondo; Margherita parte molto concentrata: conduce il gioco e accumula un buon vantaggio; quando l’ungherese dal 4-8 riesce a recuperare fino a portarsi in vantaggio Margherita non si scompone, riflette, cambia registro, riagguanta l’assalto e conclude sul 13-11. Scambio qualche parola con Francesco: “Oggi ho visto Margherita diversa, che non si vedeva da tempo: lucida, determinata, padrona del gioco: tocchiamo ferro”.
La corana Nam punta al podio: è l’avversaria forse più pericolosa, determinata ad arrivare a medaglia, già campionessa del Mondo a squadre lo scorso anno: diverse volte in coppa del mondo, con la sua statura minuscola, ha dato filo da torcere alle italiane. Anche con lei Margherita parte bene e si fa rimontare: recupera, gestisce il punteggio e sa di avere la forza per vincere il duello della stoccata decisiva al minuto supplementare: 10-9, è medaglia! Margherita è raggiante, corre intorno al campo di gara a salutare tutti, a baciare tutti: non sta nella pelle per la felicità.
Ma non avrebbe mai scommesso su quello che le sarebbe accaduto in seguito.
Forse solo una persona aveva capito che oggi sarebbe toccato a lei salire in cima: sensibile, attenta, Giovanna Trillini l’ha subito “sentita” in semifinale: Giovanna c’ha messo l’anima per fare la sua partita, ma aveva davanti una Margherita potente oggi: all’inizio della seconda frazione si sono guardate, Giovanna le ha strizzato l’occhio: “Forza Margherita, oggi sei imbattibile!”


I commenti sono chiusi.

top