Dalla Russia con… nostalgia
Conclusa l’esperienza delle studentesse del Liceo Grigoletti di Pordenone ai Mondiali di Scherma.
Tanta tristezza e commozione al momento di lasciare l’immenso Sport Complex di San Pietroburgo: qualche lacrima soffocata negli occhi anche della più smaliziata tra le studentesse pordenonesi del Liceo Scientifico Grigoletti che hanno partecipato agli ultimi Campionati del Mondo di Scherma che si sono recentemente conclusi nella città del Baltico.
L’iniziativa, che rientra nella convenzione stipulata tra la Federazione Italiana Scherma ed il Liceo cittadino, ha lo scopo di far maturare esperienze professionalizzanti in campo linguistico attraverso la partecipazione di studenti in stage nell’ambito di eventi sportivi internazionali e si è resa possibile anche grazie al contributo della ditta Palazzetti e dell’Associazione Inner Wheel del Rotary Club.
Alle ragazze della classe 4H non sono mancate le occasioni per utilizzare le competenze linguistiche acquisite sui banchi di scuola, avendo avuto la possibilità di relazionarsi con atleti di quasi novanta paesi e con alcuni giornalisti delle più importanti testate europee.
Fondamentale è stato l’apporto a servizio dei giornalisti presenti in sala stampa, preparando e ordinando la rassegna giornaliera, raccogliendo i rapporti di gara sulle diverse pedane che di seguito venivano distribuiti ai giornalisti e ai commentatori televisivi. Alcune hanno persino partecipato ad una diretta radiofonica, raccontando i motivi della loro presenza in Russia e descrivendo la loro esperienza di studentesse in tale contesto.
La loro è stata una partecipazione inusuale, inizialmente accolta con distacco dalla rigida organizzazione russa; ma dopo qualche giorno la loro presenza era divenuta riconoscibile e familiare a tutto il circo schermistico rappresentato ai Mondiali: un bagliore di calda italianità, una nota di colore, che ha riscaldato l’immenso Sport Complex e che ha suscitato tanta simpatia: come delle autentiche star, le ragazze si sono sentite chiedere l’autografo con dedica anche dai glaciali ed impenetrabili addetti del servizio di sicurezza.
Ma, oltre a questo, sono innumerevoli gli aneddoti che le ragazze ricorderanno e che lasceranno, come aveva previsto il preside del Grigoletti prof. Francesco Andreoli, il segno di una esperienza emotivamente forte, formativa anche nel senso dell’educazione alla multiculuralità: “ci siamo già scritti qualche email” confessano alcune ragazze, pochi giorni dopo il rientro, riferendosi ad alcuni atleti del Sudamerica e del Medio Oriente conosciuti a San Pietroburgo.
Ma non sono mancati certo i contatti con gli atleti italiani: “Montano è davvero grande, non mi aspettavo fosse un ragazzo così semplice e alla mano” afferma Barbara, anche lei felice di aver portato a casa il bacio del livornese campione olimpico in carica, mentre era in attesa del collegamento per l’intervista alla Rai.
“Durante la semifinale, Valentina Vezzali stava raccogliendo i capelli sotto la maschera quando le si è rotto l’elastico, è corsa verso di noi chiedendo soccorso – racconta Martina Nadal – era il laccetto più bello che avevo, ma sono felice che ora ce l’abbia lei”. E le campionesse del Dream Team hanno dedicato alla 4H l’Inno di Mameli cantato a squarciagola, ricambiando la simpatia con il lancio del bouquet di fiori appena scese dal podio.